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mercoledì 21 marzo 2012

Giusto per rinfrescare la memoria


PUP è l’acronimo di Piano Urbano Parcheggi.
La storia dei Pup inizia nel 1989. Da più di 20 anni Roma sta cercando di adottare un piano affidabile per liberare Roma Capitale dal traffico e contribuire alla risoluzione del problema parcheggi.Il PUP è un piano rivisitato e rielaborato più volte negli anni, che ha sempre conservato la sua “etichetta” elettorale di progetto utile per il bene dei cittadini soffocati dal traffico e stressati nel trovare un parcheggio.
Il Pup è figlio dei governi di centro-sinistra: Rutelli, Veltroni e Prodi, svezzato, dentro il Municipio XI dai governi Smeriglio e Catarci con il benestare, dal 2001 ad oggi, dell’Assessore all’Urbanistica, Lavori Pubblici e Mobilità: Alberto Attanasio. Ereditato e cresciuto in buona salute negli ultimi 4 anni dall’attuale governo: Alemanno, Berlusconi e Monti che hanno continuano a perseverare nella speculazione a suon di processi di svendita del patrimonio pubblico e di delibere commissariali.
L’attuale Piano prevede 267 interventi per più di 65 mila nuovi posti auto: il 70% dei posti auto è ricavato con la costruzione di parcheggi su suolo pubblico. L’80% dei parcheggi si concentra nei Municipi centrali che hanno valori immobiliari di mercato molto alti.Nel Municipio XI sono previsti 18 interventi (12 PUP + 5 PUP su suolo privato - 1 nodo di scambio) mentre 20 PUP sono già stati realizzati dal ’97 al 2005.
Il Piano parcheggi non si avvale di una visione d’insieme in grado di indirizzare le opere dove servono producendo beneficio ai cittadini, ma si avvale dell’unica visione dominante: l’intreccio tra settore immobiliare e settore finanziario, rispetto al quale la sfera politica (di ogni colore) è inerme, succube e complice.
Succede così che il Comune conceda un diritto di superficie a imprese private le quali acquistano, pagando degli oneri concessori non adeguati al mercato attuale, il diritto a costruire parcheggi al fine di collocarli sul mercato a cifre esorbitanti (il PUP L. Da Vinci è stato concesso per meno di 400 mila euro – saranno costruiti 77 box che faranno guadagnare al costruttore almeno 3 volte tanto).
Molti PUP sono nati da questa mancata visione d’insieme del territorio, perché ricollocati in zone inadeguate senza uno studio di fattibilità, senza indagini preliminari e senza tutele per i cittadini. Sono parcheggi progettati e realizzati senza controllo e liberi da obblighi normativi, grazie all’istituzione della figura di commissario delegato per l’emergenza al traffico, sdoganata nel 2001 dal presidente del Consiglio Berlusconi, per concedere poteri al sindaco di Milano, e poi prontamente adottata nel 2006 da Prodi per concedere poteri al Sindaco Veltroni.
A Roma, inoltre, una nuova Ordinanza Commissariale di Alemanno ha modificato il vincolo di pertinenzialità previsto dalla Legge Tognoli (legge di riferimento per l’elaborazione dei PUP): all’inizio i box potevano essere acquistati solo dai proprietari degli immobili distanti non più di 500 metri dal parcheggio (poi ampliato a 1000 metri nel luglio 2010). Oggi, se il costruttore non riesce a vendere i box ai residenti nel giro di 1 Km, dopo un anno circa, può cederli a qualunque proprietario di immobile nell’area della Capitale. Un’opportunità in più per i costruttori e per gli investitori di denaro. In questo modo decade l’utilità del PUP che avrebbe dovuto creare parcheggio ed eliminare il traffico.
Molti parcheggi sebbene con sfumature diverse propongono le stesse problematiche:
Sono pericolosi per le abitazioni adiacenti gli scavi. Non è sempre fattibile uno scavo in prossimità di abitazioni, senza incontrare ostacoli e senza causare problemi di stabilità alle case adiacenti e molti PUP stanno confermando questo GRAVISSIMO problema (vedi PUP di Via Volta al Testaccio)
Sono dannosi per l’ambiente: molte localizzazioni dei parcheggi prevedono l’abbattimento e/o l’espianto di numerosi alberi che non potranno mai essere sostituiti sia per grandezza che per utilità delle loro funzioni. In molti casi, come sul Viale Leonardo Da Vinci, la realizzazione di queste opere stravolge la viabilità esistente causando ulteriore congestionamento del traffico di auto a scapito della salute e della sicurezza dei residenti.
Sono a regole zero: il Comune trasferendo al privato ogni responsabilità verso terzi e anche le scelte fondamentali che possono incidere economicamente sulla realizzazione del progetto (per es. la fattibilità e le indagini preliminari del terreno che si andrà a scavare, o la scelta di usare adeguati sistemi di costruzione rispetto ad altri) crea una perfetta sovrapposizione tra controllato e controllore.
Il gruppo INDIGNATI NOPUP composto da cittadini che si avvalgono di geologi, urbanisti, geometri, ingegneri, agronomi, non dicono NO in modo fazioso e intransigente ai parcheggi, ma bensì chiedono da oltre 2 anni:
la moratoria immediata del Piano Urbano Parcheggi per bloccare tutti i progetti e garantire una valida programmazione che risponda ai criteri della pubblica utilità, che tuteli la sicurezza dei cittadini e l’ambiente e che introduca meccanismi “sostanziali” di partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali.
Il danno inferto all’intero quartiere dall’inutile parcheggio interrato previsto in viale Leonardo da Vinci sarà molto pesante:
modificazione permanente della viabilità che rimarrà nel tragico stato attuale, con la trasformazione della seconda carreggiata, oggi chiusa, a una corsia di accesso al parcheggio.
spostamento di un collettore fognario importante con conseguenze imprevedibili per le abitazioni adiacenti.
abbattimento sicuro di 14 olmi oltre alla compromissione di altri 8 olmi già danneggiati dal costruttore.

GLI INDIGNATI DI VIALE LEONARDO DA VINCI 
CONTINUANO A CHIEDERE 
CHE QUESTO PARCHEGGIO NON VENGA FATTO 
E CONTINUERANNO A DENUNCIARE 
L’IRREVERSIBILE DANNO 
CHE SI STA CONSUMANDO A NOSTRE SPESE !!!!!!


GIORNATA NOPUP Sabato 24 marzo